Contrastare il rincaro prezzi con una logistica efficace

Come far fronte ai rincari energetici che stanno riducendo la competitività delle imprese italiane all’estero nel 2022? Sono tanti i produttori agroalimentari che se lo stanno chiedendo. 

Qualche dato sulla situazione dei produttori 

Un’analisi ISTAT di quest’anno descrive una situazione poco incoraggiante: secondo le stime preliminari, infatti, nei primi mesi del 2022 si registra un aumento dei prezzi al consumo.

A questo dato aggiungiamo che in Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è € 1.12 €/km, cifra che secondo Coldiretti è più alta di Stati come la Francia e la Germania, e doppia se si considerano le realtà dell’est Europa.

Inoltre, nel settore della produzione agricola l’aumento dei listini di petrolio pesa il doppio: in primo luogo sulla diminuzione dei guadagni degli stessi produttori, in secondo luogo sull’aumento delle loro spese come riscaldamento serre, raffreddamento stalle, utilizzo di trattori e macchine agricole.

Il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini afferma: “Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve ora sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità”. 

Una vera e propria necessità di fronte ai rincari energetici per i trasporti, che minacciano la sostenibilità delle imprese italiane sui mercati esteri. 

Cosa ostacola oggi i produttori agricoli italiani?

I lavoratori del settore agricolo, dopo due anni di pandemia, hanno compreso che per aumentare i guadagni occorre puntare sull’espansione delle vendite all’estero, trasportando agilmente le merci agricole senza farsi fagocitare dai concorrenti. 

C’è però un aspetto che riduce le possibilità di successo: la qualità delle infrastrutture italiane è al di sotto del livello europeo per tutte le modalità di trasporto, sia esso ferroviario, aereo, stradale e marittimo, come afferma una recente analisi del Centro Studi Divulga.

Questo ha un impatto considerevole nel settore agroalimentare, che più di altri ha difficoltà a recuperare le maggiori spese perché deve spesso fare i conti con una concorrenza poco corretta sul fronte delle modalità produttive.

Un ufficio commerciale estero può aiutare a gestire la situazione

Alla luce di quanto scritto, è chiaro come la pesante bolletta dei trasporti sia la punta di un iceberg realmente minaccioso per gli operatori del settore agricolo italiano. Possiamo però individuare delle soluzioni

Innanzi tutto, la scelta di investire in un efficiente ufficio commerciale estero, che segue la gestione ed evasione degli ordini e il post-vendita, sapendo inoltre coordinare e ottimizzare i processi logistici, con una conseguente ammortizzazione dei costi.  

Ogni piccola media impresa, infatti, affronta importanti sfide per comunicare e vendere le proprie specialità. I produttori, infatti, difficilmente trovano il tempo di progettare complesse strategie di vendita.

Un aspetto che in pochi considerano

Spesso i produttori italiani, ben consapevoli della qualità della loro offerta, cadono nella falsa speranza di vendere all’estero con successo in maniera quasi automatica. Purtroppo la realtà è molto diversa: sia perché occorre saper scegliere i mercati vincenti sia i prodotti adatti. 

Nel processo di esportazione di beni alimentari in pochi considerano l’importanza della precisione e pertinenza del contesto. 

Quali sono i tuoi obiettivi?

La nostra agenzia commerciale supporta da oltre 10 anni le piccole e medie imprese alimentari nel mercato della grande distribuzione all’estero in maniera competente e strutturata.

Parlaci del tuo prodotto e dei tuoi obiettivi di vendita: scrivi una mail a info@touchpointsrl.com

Dopo un’attenta valutazione sapremo dirti, in funzione del mercato di sbocco, se procedere con la presentazione del tuo prodotto alla forza vendita e, infine, alla Grande Distribuzione.