Import export alimentare: quali rischi dovuti al conflitto in Ucraina?
Data la recente – e purtroppo tuttora in corso – delicata situazione tra Ucraina e Russia, il settore import export alimentare europeo sta subendo dei cambiamenti impossibili da trascurare.
Le due Nazioni rientrano infatti tra i principali esportatori di prodotti alimentari, afferma l’organizzazione “Food and Agriculture Organization of the United Nations”. L’invasione russa dell’Ucraina ha fatto così traballare a livello continentale l’equilibrio di una situazione commerciale minacciata duramente già nei due anni precedenti, a causa dell’emergenza pandemica.
Nel 2022 i prezzi dei generi alimentari si sono alzati ai massimi storici proprio a causa della ripresa della supply chain post-COVID 19. Ciononostante, come riporta Bruegel, le prospettive di produzione anticipata per i raccolti invernali 2022-23 sono favorevoli sia in Ucraina che nella Federazione Russa.
Ma il conflitto potrebbe cambiare le carte in tavola impedendo agli agricoltori di occuparsi dei loro campi, della raccolta e della commercializzazione dei loro raccolti, mentre potrebbero esserci anche interruzioni dei servizi pubblici essenziali influenzare negativamente le attività agricole.
I prezzi si manterranno elevati?
Il rischio, anche per i piccoli produttori italiani, è l’aumento di costi protratto nel tempo. Infatti gli agricoltori – spiega Coldiretti – sono stati costretti ad affrontare recentemente rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le lavorazioni dei terreni, a cui si aggiunge l’impennata del costo del gas, fondamentale per la produzione dei fertilizzanti e che ha incrementato vertiginosamente il costo dei concimi.
Come se ciò non bastasse, in Ucraina si teme che il conflitto possa causare danni alle infrastrutture di trasporto interno e di stoccaggio, e ai porti marittimi.

La richiesta di aiuto all’Unione Europea
L’Italia insieme ad altri 12 Paesi lancia un SOS per l’agricoltura all’Unione Europea chiedendo un sostegno temporaneo eccezionale da attivare nell’ambito dello sviluppo rurale (Feasr) in risposta alla crisi senza precedenti e al suo impatto sui sistemi di produzione agricola e sulla sicurezza alimentare.
“La proposta è importante per semplificare l’erogazione dei fondi comunitari alle imprese in un momento di grande emergenza ma a livello comunitario servono più coraggio e risorse per migliorare la nostra sicurezza alimentare riducendo la nostra dipendenza dalle importazioni dei principali prodotti agricoli e dei fattori produttivi” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
Sottolinea: “Occorrono investimenti per aumentare la produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.

In conclusione
Touchpoint aiuta i piccoli e medi imprenditori alimentari delle più rinomate eccellenze gastronomiche in Italia ad aumentare le opportunità di vendita all’estero. Negli articoli del nostro blog ci impegniamo a diffondere aggiornamenti sulla situazione del settore import export.